Il datore di lavoro ha diritto a richiedere il servizio di controllo medico fiscale nei confronti dei suoi dipendenti sin dal primo giorno di malattia, al fine di verificare lo stato di salute dei propri dipendenti.
La visita di controllo malattia INPS può essere mandata dal datore di lavoro (a sue spese) o dall’Istituto di previdenza; serve cioè per verificare l’effettivo stato di malattia del lavoratore dipendente.
La visita fiscale che altro non è che una procedura di controllo medico fiscale prevista per legge atta a verificare lo stato di salute del dipendente assente dal lavoro per malattia, può essere attivata su richiesta del datore di lavoro pubblico o privato, o d’ufficio, ovvero direttamente dall’INPS.
Chi manda il medico a casa?
Per i lavoratori privati, l’INPS generalmente esegue dei controlli a campione, inviando le visite fiscali tra i vari soggetti, oppure richiesti direttamente dal medico istituzionale di sede che, esaminato il caso, richiede la visita domiciliare.
Che succede se il medico fiscale non ti trova a casa?
Se il medico fiscale non ti trova a casa durante gli orari di reperibilità, incorrerai in una sanzione per assenza ingiustificata. La sanzione consiste nella decurtazione di una parte dello stipendio, pari al: 100% della retribuzione per i primi 10 giorni di malattia. 50% dall’undicesimo giorno di malattia in poi.
Quanto costa al datore di lavoro la visita fiscale?
a) visite fiscali a casa durante i giorni lavorativi:€ 41,67; week-end:€ 52,82; b) il costo di visitare le autorità fiscali non sono soddisfatti a causa della mancanza di disponibilità di lavoratori: se un giorno feriale: 28,29 se in giorno festivo:€ 39,61. c) i costi amministrativi di€ 4,73.
Quante volte il datore di lavoro può mandare il medico fiscale?
Quante volte il datore di lavoro può chiedere la visita fiscale? Durante gli orari di reperibilità il lavoratore può essere sottoposto, dopo l’invio del certificato medico all’INPS, a controllo da parte del medico fiscale. La visita fiscale può essere ripetuta anche due volte nello stesso giorno.
Come evitare la visita fiscale quando si è in malattia?
Il Medico curante mediante il certificato medico può notificare particolari condizioni che richiedono l’esonero dalla visita fiscale. Il medico dell’Inps può utilizzare il codice di esclusione “E”, per esonerare il lavoratore in malattia dalle visite fiscali richieste d’ufficio.
Cosa succede se il medico fiscale Viene fuori orario?
Che cosa succede se il medico fiscale passa di domenica fuori orario? Se il medico passa per la visita fiscale al di fuori delle fasce di reperibilità, il lavoratore non può subire alcuna sanzione per l’assenza dal proprio domicilio.
Come si fa a mandare una visita fiscale?
Visita fiscale servizio online Inps per richiederla:
- richiedere le credenziali di accesso INPS;
- essere abilitatiall’utilizzo del servizio per la Richiesta di visita medica di controllo. Per richiedere l’abilitazione serve presentare presso la sede INPS competente territorialmente il modulo domanda.
Quando si è in malattia si può uscire di casa?
Ma fuori delle fasce di reperibilità posso fare quello che voglio? Si e No, posso uscire di casa quando la reperibilità è terminata, ma a patto di non svolgere attività che possano pregiudicare la mia guarigione; Come detto prima durante la malattia non posso uscire fuori dagli orari di reperibilità.
Come comunicare Inps assenza visita fiscale?
inviando un’email alla casella [email protected]; inviando specifica comunicazione al numero di fax indicato dalla struttura territoriale di riferimento; contattando il Contact center.
Quali sono i compiti del medico fiscale?
La Visita Fiscale si svolge come una tradizionale visita medica, dove il medico fiscale ha il compito in primis di accertare la presenza del lavoratore all’indirizzo indicato per la malattia e successivamente di verificare l’effettivo stato di salute del lavoratore.
Chi paga per le visite fiscali?
112, aveva disposto che “le visite fiscali sul personale dipendente delle pubbliche amministrazioni rientrano tra i compiti istituzionali del servizio sanitario nazionale e che i relativi oneri sono a carico delle aziende sanitarie”.