Nel referendum del 4 dicembre si voterà sulla fine del bicameralismo perfetto, sulla cancellazione della figura del senatore a vita, sul modo in cui verranno eletti i senatori e la composizione del Senato stesso, sull’ abolizione delle Province e del Cnel (il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro), sulle regole per l’elezione del Capo dello Stato e su altri aspetti che riguardano il funzionamento dei referendum.
Il referendum costituzionale del 4 dicembre propone di modificare in modo radicale il sistema parlamentare italiano. E’ un voto decisivo. Al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre i cittadini italiani saranno chiamati a esprimere il loro voto sul progetto di riforme voluto dal governo di Matteo Renzi.
Cosa prevedeva referendum Renzi?
La riforma, nata con un disegno di legge presentato dal Governo Renzi l’8 aprile 2014, si prefiggeva «il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II
Quando è stato l’ultimo referendum?
Referendum costituzionale in Italia del 2020 | |
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Stato | Italia |
Data | 20 e 21 settembre 2020 |
Tipo | costituzionale |
Esito |
Quanti sono i tipi di referendum?
Il testo costituzionale prevede fondamentalmente tre tipologie di referendum: abrogativo, propositivo e costituzionale. Le richieste di referendum sono soggette a un duplice controllo, il primo, di tipo meramente tecnico, da parte dell’Ufficio centrale per il referendum, organo istituito dalla legge n. 352/1970.
Come può essere il referendum?
Il Referendum è previsto nella forma di abrogativo, propositivo o d’indirizzo e confermativo. Il Referendum abrogativo può abrogare in toto o in parte leggi, norme anche consuetudinarie, atti aventi forza di legge.
Quando sono state le ultime elezioni politiche?
Le elezioni politiche in Italia del 2018 per il rinnovo dei due rami del Parlamento – il Senato della Repubblica e la Camera dei deputati – si sono tenute domenica 4 marzo 2018.
Quando si raggiunge il quorum?
Descrizione. Il quorum viene solitamente previsto nei casi in cui si voglia evitare che un’esigua minoranza di elettori possa prendere decisioni riguardanti l’intera collettività.
Quando è valido un referendum abrogativo?
Perché il referendum sia valido deve essere raggiunto il quorum di validità e cioè devono partecipare alla votazione la maggioranza degli aventi diritto al voto. Perché la norma oggetto del referendum stesso sia abrogata deve essere raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi.
Quanti referendum sono stati fatti in Italia?
Dal 1946 in Italia si sono svolti 72 referendum nazionali, di cui 67 referendum abrogativi, 1 referendum istituzionale, 1 referendum d’indirizzo e 3 referendum costituzionali. Per questi ultimi, a differenza del referendum abrogativo, non è previsto un quorum di validità.
Cosa si intende per referendum confermativo?
Attraverso il referendum abrogativo si decide se abrogare o meno una legge mentre con il referendum confermativo il popolo decide se confermare o meno una legge di riforma costituzionale già approvata dal Parlamento, ma senza la maggioranza qualificata dei due terzi.
Quale referendum non è vincolante?
Referendum Consultivo
È la tipologia meno vincolante di referendum. Con questo strumento il cittadino è chiamato ad esprimere un parere su una determinata questione.
Come i cittadini possono abrogare una legge?
Il legislatore può abrogare una legge nei seguenti modi: Abrogazione espressa. Il legislatore emana una nuova norma giuridica che dichiara la cessazione dell’efficacia di una norma (o legge) precedente. Abrogazione tacita.
Chi indice il referendum propositivo?
In particolare, si prevede che l’iniziativa legislativa popolare, qualora supportata da almeno cinquecentomila elettori, è sottoposta a referendum popolare se, entro diciotto mesi, le Camere non la approvino. Le Camere possono naturalmente approvare la proposta con ogni modificazione che esse ritengano.
Che cos’è il referendum territoriale?
permette l’istituzione di nuove Province e di nuovi Comuni. Nel primo caso, su iniziativa dei Comuni interessati, sarà una legge della Repubblica a disporre l’istituzione di nuove Province. Nel caso dei Comuni sarà la Regione che, con propria legge, potrà istituirne di nuovi all’interno del proprio territorio.